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L'OPINIONE DEL 26/11/1999:

TRUCIDO URAGANO

Un Perugia, sontuoso nel gioco e dopolavoristico nel goal subito, lascia Firenze incredulo e deluso, ancora incapace di chiarire, a sé e ai propri tifosi, una sconfitta che grida vendetta al cospetto di Eupalla: unica divinità calcistica ufficialmente riconosciuta. Perde, così, l’amato Grifone, in un finale sconcertante segnato dagli errori offensivi sotto rete ma, soprattutto, dalla mancanza di cambi adeguati nel momento in cui Trapattoni, dimenticando detersivi e lavatrici, si ricorda di essere un allenatore e, sacrificando Rossitto e Balbo per Torricelli e Bressan che contrastano e attaccano il centrocampo perugino, riequilibra, quanto meno, una partita, sino a quel momento, assolutamente in mano biancorossa.

LEZIOSITA’

La partita si decide, dunque, a favore dei viola per tre motivi: 1) la leziosità del Grifo dalla trequarti in su ove Ba, Rapajc e Amoruso garantiscono tecnica e fantasia ma non, almeno oggi, concretezza e determinazione; 2) l’incredibile fragilità difensiva sui calci da fermo che, più volte qui ricordata, chiama in causa, anche, chi è preposto alla guida ed al richiamo dei compagni; 3) la campagna acquisti in atto, con il sacrificio di Sussi che, proprio oggi, avrebbe garantito la possibilità di escludere Rapajc nel finale, per tamponare le incursioni di Bressan e Torricelli.

VERSO TORINO

Ora il Grifo si avvia verso Torino, in una situazione particolare che i politici definirebbero di transizione, infatti, la squadra ha ottenuto buoni risultati ma non è decollata definitivamente, mentre i singoli o brillano di luce intensa come Nakata, o ad intermittenza natalizia come Amoruso, oppure, di una luce fioca da torcia antica come nel caso di Milan . Nell’insieme, infine, si inserisce il problema di una stralunata campagna cessioni che ha già creato tensioni, per ora non evidenti, tra Mazzone e la società e che, anche se non sembra ai più, è già costata al Grifo qualche punto di troppo e, oltretutto, parrebbe annunciare possibili speronamenti tra la fregata ascolana e il mitico transatlantico bianco rosso e giallo che batte bandiera torrealfinense e porta il nome di "trucido uragano".

 

CLAUDIO CAGNAZZO