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L'OPINIONE DEL 24/02/1999:

IL RICHIAMO

Il Grifo, nonostante il Serbo ridens, strazia i cuori dei suoi "fidi" affondando nelle acque venete, trasformate in palude dalla sapienza tattica del vendicativo "Novello" il quale lascia al vate slavo l’illusione di controllare il gioco e lo infila, inesorabilmente, con l’arma letale del contropiede: mai abbastanza rimpianto. Ora il grifo, con le ali stanche, rifiata ma, il cielo sopra di lui è plumbeo e minaccia i suoi voli eventuali verso la verde collina della salvezza, mai così avvolta di nebbia. Il popolo biancorosso pensieroso e affranto aspetta, frattanto, di capire quale sarà il futuro della sua "amata", sospeso com’è tra il rimpianto del "figlio adottivo" e le piccole perle "casalinghe" dei suoi prodi ed il desiderio di ricominciare a "credere", nonostante le sesquipedali gaffes dialettiche dell’allenatore balcanico e la follia "iconoclasta" del "dux" alfiniano, già, forse, pentitosi di aver ascoltato le proprie, "sconce", pulsioni infantili.

L’UNGUENTO

Tant’è, ora Vujadin deve cercare l’unguento per guarire l’orgoglioso ma fragile Grifo, cercando un nuovo linguaggio umano e tecnico perché Perugia non ha bisogno di consunte battute care a Lapalisse, ma di chiarezza e onestà, mentre per il sanguinante Grifo non ci sono che poche, ma nette, possibilità : 1) creare un nuovo assetto di gioco, con una sua chiara identità, basata, come sembra intravedersi, sulle possibilità che offre un maggior "possesso-palla", inevitabilmente legato ad un maggior movimento di tutti, con un’ampia intercambiabilità di ruoli; 2) appoggiarsi al vecchio assetto tattico cercando solo una maggior convinzione dei singoli e fidando sulla strepitosa e inesorabile vitalità biancorossa tra le mura etrusche; non dimenticando le controindicazioni che sono: nel primo caso le resistenze dei singoli e il pericolo di "normalizzare" Hide e Milan assegnandoli a compiti troppo rigidi; nel secondo caso la paradossale e insidiosa realtà di un allenatore "costretto" ad un gioco non suo e di una squadra "applicata" al vecchio e rassicurante schema ma priva di colui(Ilario) che aveva forgiato, su quest’ultimo, la squadra stessa.

VERSO SUD

Buona fortuna, dunque, come sempre al vecchio Grifo", onusto" di gloria. Non dimentichiamo, comunque, che, se l’impresa del serbo "allegrone" dovesse apparire troppo grande per le sue non più giovani spalle, c’è sempre , in attesa, un vecchio tifoso del Grifo, seduto nei pressi del suo caminetto, che dalla dolce collinetta, chiamata, comunemente, "Lacugnana" guarda verso sud, con gli occhi tristi, ma pronto a scattare in piedi e a ripartire se il forte e vibrante richiamo lanciato dal Grifo, nelle sere d’inverno, giungesse fino ai sui orecchi di maturo signore e, sino a due settimane fa, pragmatico allenatore del mitico, ineffabile Grifo.

Claudio Cagnazzo