L'OPINIONE DEL 18/11/1998:
Processo indiziario Tra le macerie post-salernitane si aggirano strani personaggi: tifosi eterodiretti che vivono nel mito del "Grande Capo", cani sciolti dal facile ritornello:" l’avevo detto io", beffardi operatori della comunicazione, tutti con un solo obiettivo: lo scalpo di Ilario. Dal colle gialloblù (magna Viterbus!) Luciano ha ripreso le pirotecniche esternazioni accendendo fuochi fatui insieme a robusti focolai di incendio, alternando, al solito, errori di valutazione: (il ritiro) con intuizioni felici, seppur tardive: ( un Presidente supervisore alla Zoff), il tutto sotto il segno del "deja-vu", un angoscioso "già-visto".
L’accusa: I sovracitati personaggi lanciano accuse ben precise che possiamo così sintetizzare: 1) La squadra, fuori-casa, manca della giusta mentalità (sic!), non c’è grinta, l’allenatore, forse, non sa dare la carica; 2) la squadra adotta un modulo troppo difensivo, del resto in linea con gli intendimenti calcistici di Castagner; 3) in trasferta si è spesso sbagliato formazione e sostituzioni in corso d’opera;
La difesa: A contrastare ciò é d'obbligo puntualizzare quanto segue: 1) La mentalità è un concetto astratto, non esiste, si acquisisce attraverso la sicurezza di sé che viene dal lavoro e dai risultati; la grinta non è un bene variabile, se il Grifo la possiede in casa, dovrà, logicamente, possederla tra le mura nemiche; 2) I moduli non sono né difensivi né offensivi, debbono essere, semplicemente, funzionali e ben interpretati e, quelli del Perugia, salvo fisiologiche giornate-no, lo sono; 3) Formazioni e sostituzioni sono azzeccate o no solo dopo l’incontro, il che è tutto dire;
Il Verdetto: Il veri mali del Grifo sono: 1) Una difesa non velocissima tranne che nel Capitano; 2) un centrocampo di scarsa capacità costruttiva che, inevitabilmente, fuori-casa, non sa e non può riproporre l’azione sotto il pressing avversario, stante il fatto che Olive (ottimo incontrista) e Campolo non faranno mai reparto; 3) La mancanza cronica di una punta che abbia iniziativa e soprattutto sappia conquistare e tenere palla per dare respiro e far salire gli altri reparti; Questi sono i nodi strutturali, irrisolti da sempre, nodi che vengono temporaneamente sciolti in casa dalla organizzazione di gioco e dalla inventiva di Hide e Milan , ma che si riannodano, puntualmente, in condizioni oggettivamente più difficili e, soprattutto, con squadre deboli ma aggressive, là ove servirebbero personalità e un centrocampo dotato di palleggio e della calma che solo una classe, almeno discreta, possono dare.
Claudio Cagnazzo p.s.: perché non provare il 5.4.1.con Rapajc centravanti? |