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L'OPINIONE DEL 16/09/1999:

TESTE TAGLIATE

  Il Grifo lotta per un’ora poi si arrende al diavolo rossonero, evidenziando contraddizioni irrisolte e, speriamo, non irrisolvibili per il prode, arruffato Mazzone.

L’anima del Perugia sembra così, per ora, la stessa delle trasferte dello scorso anno: fluttuante e inconsistente, figlia di un assetto tattico inevitabilmente imperniato su Milan e Hide: i nostri piccoli-grandi campioni, indispensabile alimento della batteria della creatività biancorossa e, allo stesso tempo, così difficilmente "declinabili" nei tempi e nei modi della tattica calcistica, perché è ormai evidente a tutti, dalle Alpi alle Piramidi, che:

 

HIDE E MILAN

1) Hide e Milan sono due deliziosi atipici, merce rara e finissima ma, difficilmente collocabile nel supermarket del calcio attuale; 2) Hide è un finisseur, una specie di Bugno calcistico che deve spaziare liberamente alle spalle delle punte: inventando e concludendo, con l’unico limite che la sua intelligenza sa porre; 3) Milan è un‘ala potente e geniale che semina le sue discese di traccianti colorati: luminosi per i "Grifodipendenti", accecanti per i nemici di turno: Di fronte a queste manifeste verità, Mazzone non può che muoversi verso tre eventuali direttrici: la prima vede la possibilità di ricalcare il vecchio sistema castagneriano; la seconda il sacrificio dei due creativi in un modulo: il più razionale e funzionale possibile; la terza la creazione da parte di Carletto di qualcosa di nuovo, al momento non ben identificabile.

 

FINTOBIONDO

Nel frattempo il vecchio Grifo si rafforza con l’arrivo del "fintobiondo" Ba: esterno tecnico ed incostante che va ad aumentare il tasso complessivo della classe biancorossa, facendo del Perugia, da questo punto di vista, una delle squadre più forti tra le Provinciali, aumentando, però, nel contempo, le responsabilità del ruspante figlio di Testaccio che lavora, per ora, sereno e tranquillo, anche perché dalle lande di Torre Alfina non arrivano segnali avversi, nonostante tutti sappiano che il nostro "Generale" d’improvviso può accendersi e, brandita la spada, lanciarsi alla caccia di teste da tagliare, di qualunque tipo: da quella di un calvo allenatore "ascolano" a quella coperta di folti capelli di una tosta e orgogliosa donna-mister.

 

Claudio Cagnazzo