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02 / 05 / 2004 *32a giornata Serie A*
Perugia - Juventus 1-0

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PERUGIA (4-4-2): Kalac; Coly, Fresi, Nastos, Fabiano; Ze Maria (43' st Fusani), Codrea, Obodo, Di Francesco; Ravanelli, Brienza (18' pt Bothroyd, 30' st Gheddafi). (12 Pardini, 6 Ignoffo, 16 Manfredini, 44 Gatti). All.: Cosmi 7.

JUVENTUS (4-4-2): Buffon: Thuram, Ferrara, Iuliano, Pessotto (12' st Boudianski); Zambrotta, Appiah, Maresca (12' st Miccoli), Nedved (8' st Camoranesi), Trezeguet, Del Piero. (12 Chimenti, 23 Legrottaglie, 5 Tudor, 20 Di Vaio). All.: Lippi.

ARBITRO: Pieri di Genova.
NOTE:
Espulsi: Ferrara al 29' st per doppia ammonizione.
Ammoniti: Appiah per gioco falloso. Angoli: 7-2 per il Perugia.
Recupero: 2' e 4'.
Spettatori: 15.000 ca.
MARCATORI: nel st, 4' Ravanelli.

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Il Commento (fonte gazzetta.it):
Penna bianca, ex di lusso, stende i bianconeri al 4' della ripresa e regala tre punti d'oro al Perugia. Esordio in serie A di Gheddafi jr. Applausi per Lippi.

PERUGIA, 2 maggio 2004 - Alla fine piange, commosso, come un ragazzino. La Juve si è arresa, Fabrizio Ravanelli no. E' suo il gol, bellissimo, da manuale, che al 4' del secondo tempo infila Buffon e stende i bianconeri. Penna bianca, l'ex di lusso, difende il pallone marcato da Iuliano, si gira e con il sinistro mette all'incrocio dei pali, dove Buffon non può arrivare. Così, con orgoglio e con rabbia il Perugia mette in saccoccia tre punti: serviranno per la salvezza? L'aritmetica lascia aperta la porta della speranza, grazie soprattutto alle sconfitte di Siena e Modena. E la Juventus? E' finita da tempo.

Stanca e demotivata, lontana dal secondo posto (già da una settimana, dopo il capitombolo con il Lecce) ha qualche bella occasione ma pochissima fame. La cosa più bella è il coro che si alza per tutto il primo tempo nel settore dei tifosi bianconeri: Marcello Lippi, Marcello Lippi. Ha detto addio, Marcello. E sembra essersi tolto un peso dallo stomaco. Ci prova comunque con il Del Piero dal primo minuto (ma oltre a mangiarsi un gol, il capitano fa poco) e Trezeguet (che vede pochissimi palloni) in un 4-2-3-1 molto poco spagnolo, dove consegna il centrocampo a Maresca (che spera in un futuro da titolare, ma se lo avrà non sarà certo per questa partita), e inverte spesso e volentieri Zambrotta e Appiah senza successo.

La benzina è poca, la Juve va a intermittenza: parte bene sulla fascia con Zambrotta (l'unico in forma) ma poi si perde, soffre, incassa, rimette fuori la testa ma senza riuscire a raddrizzare la partita. Anche perché Nedved è il fantasma di se stesso e dopo 45' e uno stop sbagliato (in una delle grandi occasioni della Juve), lascia il posto a Camoranesi, stessa fine per Maresca che esce per Miccoli. E Pessotto per Boudianski. Si torna al 4-4-2 e va molto meglio, ma il pareggio è lontano e Kalac quando serve è quello buono. La partita la fa e la vince il Perugia che sta corto, composto, attento, alto in difesa (dove mancano Diamoutene e Di Loreto squalificati, ma il ritorno di Fresi ex anche lui, e avvelenato con la Juve, è un bel ritorno) e pimpante sulla fasce (con il rinato Di Francesco e il solito Ze Maria). E con Coly (confermato a ragione da Cosmi) che sbarra praticamente la strada a Del Piero piazzato largo a sinistra.

Cosmi perde Brienza, dopo 19' (entra Bothroyd), ma non la concentrazione. Veloce e soprattutto affamato, di giustizia (come ricorderà Ravanelli invocando gli episodi sfavorevoli) e salvezza, il Perugia non si fa scrupoli e appena può spinge. Il gol partita arriva dopo 4' della ripresa, riapre le porte della speranza e lascia sospeso un interrogativo: come sarebbero andate le cose se Penna bianca fosse arrivato prima? Ravanelli ha giocato con i crampi (bellissima la scena in cui Buffon fischiato in quel momento dal Curi va ad aiutarlo), ha chiesto il cambio ma poi da buona e nota "testa dura" l'ha rifiutato, ma al cuore non comanda neanche lui e Ravanelli scoppia a piangere.

Quella che la passata stagione fu la gara scudetto, diventa la gara del cuore. Gol dell'ex, addii (a Lippi) e un debutto, quello dell'attesissimo Gheddafi che entra al 30' st: Perugia fa festa, il figlio del colonnello anche. E' la sua prima partita in A e giocarla contro la "sua" Juventus di cui è azionista, ha un sapore speciale. Nello stesso momento la Juve mostra tutti i suoi problemi: Ferrara manda a quel paese Thuram, molle come poche volte, stende Botroyd e si becca il secondo giallo e dunque rosso. Si torna a casa, ancora in silenzio stampa. Lippi va via da solo, deluso e arrabbiato. "Si può chiudere meglio una stagione". Gli resta una sola speranza, la coppa Italia.