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28 / 03 / 2004 *27a giornata Serie A*
Perugia - Lazio 1-2
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Perugia (4-4-2): Kalac, Ze Maria, Diamoutene, Di Loreto, Fabiano, Do Prado (16' st Manfredini), Codrea (28' st Hubner), Obodo, Di Francesco, Brienza (42' st Bothroyd), Ravanelli (12 Pardini, 6 Ignoffo, 44 Gatti, 20 Fusani). All. Cosmi.

Lazio
(4-3-3): Peruzzi (1' st Sereni), Oddo, Stam, Couto, Favalli, Fiore, Giannichedda, Liverani (25' st Albertini), Muzzi (30' st Lopez), Corradi , Cesar. (Sereni, 2 Colonnese, 5 Zauri, 6 Dabo, 21 S. Inzaghi). All. Mancini.

Arbitro: Racalbuto di Gallarate 6.5.

Marcatori: nel pt al 29' Fiore; nel st al 4' Brienza, al 13'

Angoli: 5-4 per la Lazio

Recupero: 1' e 4'

Ammoniti: Cesar e Giannichedda per gioco falloso, Muzzi per comportamento non regolamentare

Spettatori: 13.000 ca.

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Il Commento (fonte gazzetta.it):
II biancocelesti tornano al successo con una strepitosa rete del centrocampista più in forma. Temporaneo pari di Brienza, 2-1 decisivo di Giannichedda.

PERUGIA, 28 marzo 2004 - Aveva detto Mancini: "Dopo quanto successo col Bologna, vorrei vedere una Lazio brutta ma vincente". I suoi prodi l'hanno accontentato a metà. Nel senso che hanno in effetti vinto e per tutto il primo tempo hanno anche giocato piuttosto male. Poi la ripresa è stata decisamente più avvincente, per merito anche del Perugia, partito alla grande, eppure alla fine sbeffeggiato e costretto ad interrompere la striscia positiva che aveva riaperto le speranze di salvezza.

Primo tempo noioso, si diceva. Man mano che passavano i minuti era chiaro che, continuando così, solo un'invenzione, o al massimo un errore clamoroso, avrebbero potuto sbloccare la situazione. E infatti, non un liscio, ma una giocata davvero memorabile ha portato la Lazio in vantaggio. Già il lancio che ha pescato Muzzi è stato mirabile. La punta laziale fino a quel momento avrebbe potuto persino giustificare una chiamata a "Chi l'ha visto", tant'è che in quel momento si stava scaldando Lopez per sostituirlo. Eppure al momento buono ha inventato l'aggancio aereo e il repentino passaggetto in mezzo all'area. Bello, ma nulla in confronto a quanto inventato da Fiore. Che, girato di spalle alla porta, ha ben fatto capire che non sempre girarsi è un problema. Lui, per esempio, non si è girato per nulla: ha controllato di destro e si è esibito in una strepitosa rovesciata colpendo di collo pieno. Kalac non ha potuto proprio farci nulla.

Lo show si è quindi poi concentrato tutto nel secondo tempo. Che il Perugia ha aperto sparando subito forte. Evidentemente Cosmi deve essersi spiegato bene nel corso dell'intervallo, perché i suoi sono rientrati con tutt'altro ritmo rispetto alla prima metà di gara. Addirittura fulmineo l'agguato di Brienza sul bel cross da sinistra di Fabiano, già al 4'. Il perugino che Cosmi mantiene nel ruolo di mezzapunta dietro Ravanelli (encomiabile per qualità e soprattutto per dedizione e caparbietà) è entrato in area fulminando sul tempo Couto e eludendo l'intervento di Sereni, entrato giusto dopo l'intervallo per sostituire Peruzzi. Il quale non aveva praticamente toccato palla, eppure ha risentito di un dolore muscolare ed ha preferito chiedere il cambio.

L'uno a uno già sembrava un risultato più equo a tutti. Forse persino a Mancini che ha addirittura surclassato Cosmi in quanto ad urlacci e a rimproveri alla sua squadra. Bersagli più mirati Cesar e, soprattutto, Muzzi. Al quale il mister laziale ha continuato a chiedere di proporsi più spesso in tandem con Oddo sulla destra. E il bello è che proprio quando Mancini si è di nuovo spazientito rimandando a scaldarsi Lopez, quelli hanno fatto esattamente quanto richiesto. E, sarà magari anche stato un caso, o forse, no, ma è arrivato il gol partita. Proprio Muzzi ha liberato Oddo in sovrapposizione a destra. Bello il suo cross, e ancor più bella la sponda aerea di testa di Corradi. Giannichedda, non esattamente un falcone da area di rigore, è piombato lì nell'area piccola con eccellente tempismo e mirabile velocità, lasciando di sale l'intera difesa umbra. Da lì anche per lui non è stato difficile metterla dentro.

Peccato per il Perugia che stava giocando bene. Senz'altro all'altezza delle ultime uscite in cui, da penultima in classifica, aveva tenuto un ritmo da Milan: 11 punti in 5 partite. Peccato anche perché ha continuato a macinare azioni. Ma non è più stato granché incisivo. Se non un paio di volte con Manfredini, entrato al posto di un non presentissimo Do Prado. I difensori laziali, scalando verso sinistra, hanno lasciato in due occasioni troppa aria attorno all'ex compagno di squadra. Che la prima volta ha perso il tempo ed ha calciato maldestramente di punta, mettendo a lato. Così come la seconda, tirando magari meglio, di sinistro, ma ugualmente sul fondo.
E infine Lopez, alla buon'ora in campo negli ultimi 15 minuti, non ha fatto molto per far rimpiangere di non essere stato messo prima. Al 38' in contropiede si è fatto recuperare da Di Francesco che correva come un pazzo da 80 minuti buoni. E poco dopo è stato sì gagliardo a strappare palla a Diamoutene, ma è stato poi assolutamente scellerato nel testa a testa con Kalac, finendo per tirargli addosso. In fondo però già il 2-1 è molto severo per il Perugia, forse troppo.