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08 / 02 / 2004 *20 giornata Serie A*
Milan - Perugia  2-1

MILAN (4-3-1-2): Dida; Cafu, Nesta, Maldini, Pancaro; Gattuso, Pirlo, Seedorf (dal 22' st Rui Costa); Kakà (dal 37' st Serginho); Shevchenko, Tomasson (dal 22' st Inzaghi) (Abbiati, Costacurta, Laursen, Brocchi). All. Ancelotti.

PERUGIA (3-5-2): Kalac; Di Loreto, Fresi, Ignoffo; Ze Maria (dal 10' st Do Prado), Giandomenico (dal 35' st Gatti), Fusani, Obodo, Manfredini; Hubner (dal 19' st Brienza), Zalayeta (Pardini, Maietta, Bothroyd, Benito). All. Cosmi.

ARBITRO: Trefoloni di Siena; assistenti Copelli e S. Ayroldi; quarto uomo De Marco.

NOTE: ammoniti Obodo, Seedorf, Fresi per gioco scorretto; espulso Pancaro al 38' st per fallo da ultimo uomo; recuperi 2' pt, 3' st; terreno in buone condizioni, giornata di sole, temperatura primaverile.

MARCATORI: al 29' st Rui Costa (M), al 33' st Pirlo (M) su rigore, al 39' st Fresi (P) su rigore.

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Il Commento (fonte gazzetta.it):

I rossoneri si portano a +8 da Roma e Juve grazie a una splendida punizione di Rui Costa e un rigore di Pirlo. Per gli umbri accorcia Fresi dal dischetto: 2-1.

MILANO, 8 febbraio 2004 - La settima vittoria consecutiva in campionato del Milan è costruita con metodo e disperazione. I rossoneri hanno la meglio sul Perugia, vincono 2-1 grazie ai gol di Rui Costa e Pirlo su rigore; subiscono la rete con Fresi ancora col dischetto con espulsione di Pancaro per fallo da ultimo uomo, ma mantengono i nervi saldi proseguendo la marcia spedita in vetta alla classifica.

Avesse i problemi di Carlo Ancelotti, Serse Cosmi. L'unico tormento del tecnico rossonero è l'attacco: Tomasson o Inzaghi da affiancare a Shevchenko. A conti fatti, per continuità, forma e gol il danese offre più garanzie. Il collega di Ponte San Giovanni ha altri pensieri per la testa. Lui deve fermare il Milan, limitare i danni e ha bisogno di esperienza. Così a Ze Maria, che sembrava appiedato da un infortunio ai flessori, deve avere fatto discorsi lungimiranti. Del tipo: con questo Milan ho bisogno della tua classe, della tua imprevedibilità, del tuo estro brasiliano. E Ze non dice di no alla causa.

L'apporto del sudamericano non è decisivo, ma il Perugia nella prima frazione contiene i rossoneri nella prima mezzora di gioco. Rigorosamente la filosofia è sempre la stessa: spazi chiusi e ripartenze veloci, con il proposito di servire palle buone a Zalayeta e Hubner. Il gap tra primi della classe e grifoni è evidente. Il Milan gioca come sa, anche se spesso in maniera leziosa, soffrendo il pressing dettato da Cosmi. E' incredibile come i rossoneri alternino giocate di prima da applausi a errori elementari. Pirlo da dietro non garantisce, per esempio, la consueta fluidità, mentre Seedorf volendo aggiungere qualcosa in più perde il tempo giusto. Le occasioni ci sono, con Kakà e Sheva, ma anche Kalac fa parte del Perugia e fa il suo dovere. Straordinario il siparietto tra Gattuso e Cosmi, con il rossonero che commette fallo ma non ci sta e che si rivolge al tecnico umbro chiedendo lumi sull'irregolarità. Per Cosmi c'è "così così", per il rossonero no. Ed è così, che tra giocate apparentemente spettacolari, il Milan subisce il contropiede degli umbri. Prima Ignoffo sfiora di testa, poi Maldini va in bambola e solo una furiosa mischia salva Dida.

La sensazione è netta: scardinare la muraglia cinese del Perugina sarà un'impresa. Il Milan decide allora di iniziare la ripresa al galoppo. Nello spazio di pochi secondi Kakà e Tomasson gettano al vento il vantaggio. E' solo l'inizio di un tiro a segno epocale. Cosmi allora pensa che i muscoli siano più importanti della mente: toglie l'acciaccato Ze Maria e fa entrare Do Prado, più per coprire la fascia che per proporre fantasia. Il Milan intanto continua a ruminare gioco e fallisce un'occasione dopo l'altra con i grifoni in evidente affanno, ma disposti anche a giocarsi l'ultimo garretto. Cosmi toglie anche l'invisibile Hubner per Brienza; cambio tattico. Ancelotti impiega invece ben 22 minuti per capire che meglio di Seedorf potrebbe giocare Rui Costa e che forse la voglia di Inzaghi potrebbe regalare nuovi sviluppi alla partita: fuori Tomasson.

Il Perugia sembra riorganizzarsi: sistema le marcature e trasforma in polvere il furore del Milan con la benedizione dalla panchina. Ma a conti fatti quanto può fruttare una tattica esasperata votata esclusivamente a non prenderle e basta? Il gol realizzato con un capolavoro di Rui Costa su punizione, che vale da solo il prezzo del biglietto, è alla fine meritato, come il guizzo di Inzaghi che Kalac aggancia per il rigore trasformato da Pirlo. Serginho sostituisce Kakà e la festa ha nel suo epilogo un risvolto da brivido: Pancaro aggancia in area Fusani, fallo da ultimo uomo, rigore ed espulsione. Fresi trasforma e in inferiorità numerica il Milan subisce l'assalto dei grifoni alla caccia di un incredibile pareggio che sfiora in due occasioni. Ma i rossoneri tengono. In attesa dello scontro frontale dell'Olimpico i punti di vantaggio ora sono 8.