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19 / 10 / 2003 *06a giornata Serie A*
Bologna 2 - Perugia 2

Bologna (4-4-2): Pagliuca 5.5, Zaccardo 5.5, Natali 6, Juarez 5 (25' st Colucci 6), Moretti 5.5, Nervo 6.5, Pecchia 5.5, Amoroso 5 (1' st Dalla Bona 6), Guly 5.5, Tare 6 (1' st Rossini 6), Bellucci 5. (12 Manninger, 25 Gamberini, 6 Zanchi, 24 Loviso). All. Carlo Mazzone 6.

Perugia
(3-5-2): Kalac 5.5, Alioui 6, Di Loreto 6, Ignoffo 6, Ze Maria sv (17' pt Do Prado 5.5), Tedesco 6, Obodo 5.5, Fusani 6 (11' st Loumpoutis 5.5), Grosso 6.5, Margiotta 5 (45' st Berrettoni sv), Bothroyd 6. (8 Tardioli, 33 Nastos, 44 Gatti, 10 Berrettoni, 21 Turchi). All. Serse Cosmi 6.

Arbitro
: Gabriele di Frosinone 6.
Reti: nel st 4' autorete Rossini, 24' Bothroyd, 26' Dalla Bona, 33' Rossini.
Angoli: 3-2 per il Bologna.
Recupero: 2' e 4'.
Ammoniti: Ignoffo, Amoroso, Fusani, Grosso, Dalla Bona per gioco scorretto; Kalac per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 17.000 circa.

Il Commento (Fonte Kweb):

Il Bologna regala due gol
Il Perugia non sa approfittare

E' finita con un pareggio, un 2-2, che non risolve i problemi di classifica del Bologna e del Perugia e che evidenzia i problemi tecnici e mentali delle due squadre. Al Perugia resta poi l'amaro in bocca per aver gettato via una vittoria che a metà del secondo tempo sembrava ormai certa: il regalo della difesa del Bologna a Bothroyd sembrava aver chiuso la gara. Ma gli umbri non sono stati in grado di controllare la partita e dopo un solo minuto si sono fatti sorprendere da Dalla Bona che con il suo gol ha dato di fatto riaperto la gara e rivitalizzato i depressi uomini di Mazzone. Il pareggio di Rossini, bellissimo il colpo di tacco, è stata poi la logica conseguenza di quella disattenzione.

Ed alla fine Cosmi in panchina ha anche tremato davanti alle azioni offensive del Bologna, ma a quel punto la sconfitta sarebbe stata una punizione troppo pesante. Il Perugia è venuto a Bologna con lo scopo evidente di non rischiare troppo e cercare in contropiede con i lunghi lanci per Bothroyd  l'azione che potesse sbloccare la partita. Non pensava di trovarsi davanti un Bologna ancora più contratto del suo Perugia, incapace di rendersi pericoloso in attacco e, soprattutto, Cosmi non si aspettava i due grandi regali di Rossini e Pagliuca: ma la sua squadra è mancata proprio dove il tecnico l'aveva meglio preparata, nel controllo della partita.

Evidentemente il 2-0 ha causato un calo di tensione, Grosso e compagni hanno pensato che il più era fatto e il Perugia  in quel momento è crollato. Mazzone può tirare un sospiro di sollievo, essere soddisfatto della bella reazione di carattere che i suoi hanno avuto dopo lo 0-2 ma non potrà non tener conto dell'ennesima prova scialba della squadra. Un'altra partita senza personalità, senza la capacità di riuscire ad imporre, specialmente sul proprio terreno il suo gioco. Una lunga serie di cross e niente altro, nessuno che riesca a dare geometria alle azioni e cercare soluzioni alternative. Il risultato è che per le punte arrivano pochi palloni difficili da giocare: Pecchia non riesce a dare fantasia.

Guly sembra quello peggiore del Milan, poco incisivo in attacco e spesso assente dal gioco. Nervo prova a destra a dare profondità ma da solo non può rappresentare l'unica soluzione offensiva. Col Perugia ci si è messa anche la difesa a dare pensieri a Mazzone: macroscopico l'errore sul secondo gol con tre giocatori, Juarez, Natali e Pagliuca sul pallone che si sono ostacolati a vicenda e col portiere che è riuscito a rinviare sul corpo di Bothroyd. Ingenuità che poteva costare tantissimo al Bologna. Le uniche note positive sono arrivate da quel momento in poi con la squadra che non si è arresa e con Dalla Bona e Rossini è riuscita a pareggiare.

Evidentemente la cura Mazzone comincia  a dare i suoi frutti e almeno dal punto caratteriale il tecnico comincia a vedere i primi risultati. Questa partita ha dimostrato che se le due squadre vogliono uscire dalle sabbie mobili del fondo classifica e riavvicinare quelle posizioni alle quali ambivano alla vigilia del campionato, devono risolvere al più presto i loro problemi anche perché davanti le altre squadre cominciano a correre.